
Stipendi in Italia: sempre più lavoratori vanno all’estero
I lavoratori vanno via per gli stipendi in Italia!
Proprio così, sempre più lavoratori disposti ad andare via per colpa dei compensi nella nostra nazione, che non sarebbero adeguati a garantire uno stile di vita consono.
Questo trend sarebbe particolarmente evidente fra i giovani professionisti e i neolaureati, che sono più aperti a nuove esperienze e avventure all’estero.
Ma perché gli italiani vanno via dall’Italia? “Solo” per uno stipendio migliore? Vediamolo insieme.
Stipendi in Italia e costo della vita
Come si vive in Italia con uno stipendio medio? Il punto da cui partire è proprio questa domanda.
Gli italiani vanno all’estero alla ricerca di condizioni lavorative migliori che determinano, di conseguenza, anche uno stile di vita più soddisfacente.
Con uno stipendio medio – parliamo di 2.200/2.500 euro netti al mese, cifra che varia ovviamente in base al settore e all’esperienza maturata – non si vive né bene né male. Diversi sono i fattori e gli aspetti da dover considerare: la regione di residenza, il costo della vita e le spese personali.
Regione di residenza
È risaputo: nelle città del Nord, come Milano o Torino, il costo della vita tende a essere più alto rispetto alle città del Sud, come Napoli o Palermo.
Gli affitti al Nord sono più elevati di quelli al Sud. A Milano, per esempio, un bilocale può arrivare a costare tra i 1.000 e i 1.500 euro al mese, mentre in città più piccole o del Sud i prezzi possono essere significativamente più bassi e dunque pesare meno nelle tasche degli italiani.
Beni, servizi e spese personali
Il costo di beni e servizi, come alimentari, trasporti e svago, varia.
In generale, le spese alimentari possono essere gestibili con uno stipendio medio, ma le spese per la salute e per l’istruzione possono incidere di più.
In media queste sono le spese mensili di una famiglia italiana con uno stipendio medio:
- 800 euro – 1.200 euro: affitto o mutuo
- 150 euro – 250 euro: bollette
- 400 euro – 600 euro: spesa alimentare per una famiglia di 3-4 persone
- 100 euro – 200 euro: trasporti
- 50 euro – 100 euro: spese mediche
- 100 euro – 200 euro: istruzione
- 100 euro – 200 euro: svago e intrattenimento
- 50 euro – 150 euro: abbigliamento e cura della persona
Totale stimato: 1.800 euro – 2.800 euro (dati elaborati dall’Intelligenza Artificiale)
I dati della “fuga” per gli stipendi in Italia
Negli ultimi anni, si stima che circa 300.000 italiani all’anno abbiano lasciato il paese, con una significativa percentuale motivata dalla ricerca di opportunità lavorative più remunerative.
Circa il 20% degli italiani all’estero – secondo un rapporto dell’OCSE – ha dichiarato di aver trovato lavoro per stipendi più alti rispetto a quelli proposti in Italia e, secondo un’indagine condotta da istituti di ricerca, circa il 40-50% di giovani laureati italiani vedono nell’estero una valida alternativa per la carriera con possibilità di remunerazione più elevate come principale fattore di attrazione.
Migliorare lo stipendio è, dunque, per lavoratori giovani e adulti una vera e propria priorità, visto che più della metà della retribuzione media viene ogni mese assorbita dalle spese necessarie per vivere dignitosamente.
Le principali destinazioni
- Germania: è una delle mete preferite, grazie alla sua economia forte e alla grande domanda di professionisti nel settore tecnologico, ingegneria e sanità
- Regno Unito: Londra e altre città attirano molti italiani, in quanto offrono opportunità in settori quali finanza, tecnologia e moda
- Svizzera: stipendi elevati e ottima qualità della vita, è una meta particolarmente attraente per i professionisti della salute e per gli ingegneri
- Francia: Parigi esercita sicuramente un forte potere attrattivo nel settore del design e della moda
- Paesi Bassi: Amsterdam è in crescita come hub tecnologico e attrae sempre più professionisti del settore IT e start-up
- Australia: economia in crescita e buona qualità della vita, per queste ragioni molte persone si trasferiscono lì per lavorare nel settore sanitario, ingegneristico e minerario.
Stipendi in Italia: si ritorna a casa?
C’è chi va e c’è chi potrebbe tornare, per fortuna!
Con l’aumento del lavoro remoto, potrebbero essere molti gli italiani pronti a tornare in Italia, continuando però a lavorare per le aziende estere. In questo modo, si garantirebbero il giusto compromesso fra condizioni lavorative e salariali, senza rinunciare alla propria terra e agli affetti più cari.
Per affrontare il fenomeno dell’emigrazione lavorativa degli italiani sarebbe possibile attuare diverse strategie e politiche:
- Miglioramento delle opportunità lavorative: nuovi posti di lavoro e di qualità, incentivando la creazione di aziende e investimenti in settori ad alta tecnologia e innovazione
- Aumento degli stipendi: salari adeguati al costo della vita e alle competenze richieste, per rendere il lavoro in Italia più attrattivo
- Formazione e sviluppo delle competenze: investimenti in programmi di formazione professionale e continua, allineando le competenze dei lavoratori con le esigenze del mercato
- Sostegno all’imprenditorialità: agevolazioni fiscali e finanziamenti per i giovani imprenditori, incoraggiando nuove iniziative
- Miglioramento delle condizioni di lavoro: promozione di politiche di lavoro flessibile, benessere ed equilibrio tra vita lavorativa e personale
- Incentivi per il ritorno: agevolazioni fiscali o supporto per l’inserimento lavorativo per incentivare i professionisti italiani all’estero a tornare.
Insomma, potrebbe sicuramente andare meglio ai nostri cari lavoratori in Italia.
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