Cambiare lavoro: 10 motivi per farlo

Cambiare lavoro: 10 motivi per farlo

Cambiare lavoro, è questa la scelta di almeno due persone su cinque, secondo una ricerca internazionale condotta da LinkedIn e che ha coinvolto 22mila persone in tutto il mondo, tra cui poco più di un migliaio in Italia.

I motivi alla base sarebbero diversi e potrebbero davvero interessare tutti. Scopriamoli insieme.

Cambiare lavoro: i motivi più frequenti

Le ragioni di una scelta così importante, come quella di cambiare lavoro, sono diverse e non sarebbe difficile per ciascuno di noi riconoscersi in tutte o quasi in un particolare momento della nostra vita professionale.

  • Insoddisfazione: sentirsi non abbastanza soddisfatti del proprio lavoro o anche dell’ambiente lavorativo in cui si è inseriti. Questa insoddisfazione potrebbe indurre a stress ed emozioni di tristezza che, alla lunga, potremmo non riuscire più a reggere e a gestire
  • Crescita professionale: la mancanza di opportunità di crescita e di avanzamento nella carriera potrebbe essere un altro dei fattori rilevanti per scegliere di cambiare mestiere. Rimanere fermi nel proprio ruolo, nelle proprie responsabilità e nelle proprie mansioni potrebbe facilmente indurre a una monotonia frustrante
  • Compenso e benefici: la soddisfazione passa anche dall’aspetto economico. Un mestiere che non corrisponde uno stipendio equilibrato all’impegno richiesto è un mestiere destinato a essere abbandonato alla ricerca di opportunità più gratificanti
  • Cultura aziendale: l’assenza di un ambiente lavorativo positivo o di valori aziendali allineati con quelli personali può incentivare un cambiamento nella professione
  • Equilibrio vita-lavoro: un mestiere che toglie tempo ed energia alla sfera personale, sociale e relazionale non va affatto bene. Ogni lavoratore, qualunque sia la sua professione, ha bisogno di vivere anche di altro oltre al lavoro
  • Cambio di carriera: semplicemente, potrebbe capitare di voler stravolgere la propria vita professionale e cambiare settore per seguire magari passioni assopite o per il puro piacere di affrontare nuove sfide e scommettersi con qualcosa di diverso
  • Instabilità lavorativa: l’insicurezza professionale fa male e genera ansia e angoscia. La necessità di sicurezza e di stabilità è importante tanto quanto la soddisfazione professionale. Cambiare per cercare un porto più sicuro potrebbe essere una scelta dovuta
  • Relazioni lavorative: il luogo di lavoro è, per certi versi, paragonabile a una seconda casa. Vivreste mai con dei coinquilini con cui proprio non andate d’accordo e non condividete una visione in comune? Ecco, al lavoro accade lo stesso!
  • Trasferimenti geografici: capita, a volte, che la vita personale determini dei cambiamenti nella vita professionale. Un trasferimento potrebbe infatti indurre, per forza di cose, a mollare il proprio lavoro e a cercarne un altro nel luogo verso cui siamo diretti
  • Desiderio di nuove esperienze: la curiosità e la voglia di esplorare nuovi ambienti possono motivare le persone a cambiare lavoro, senza temere i salti nel buio. Anzi, che ben vengano!

Cambiare lavoro: c’è un’età per farlo?

Alcune ricerche indicano che i cambiamenti professionali sono più comuni e frequenti fra i giovani adulti di età compresa tra i 20-30 anni e i 30-40 anni.

Queste sono le fasi che, per motivi differenti, sono caratterizzate da una maggiore esplorazione professionale.

Ma c’è un’età in cui non si può più cambiare lavoro?

  • Tra 40 e 50 anni: molti lavoratori, in questa fase, sono portati a sentirsi consolidati nella propria carriera e pertanto potrebbero temere di affrontare il rischio di ricominciare tutto o di dover acquisire nuove competenze. Inoltre, potrebbero esserci preoccupazioni legate alla stabilità finanziaria e alla pensione
  • Dopo i 50 anni: cambiare mestiere a quest’età è ancora più difficile, poiché alcuni datori di lavoro potrebbero avere pregiudizi sull’assunzione di candidati più “anziani”. Inoltre, la necessità di adattarsi a nuove tecnologie o a un ambiente di lavoro giovane potrebbe sembrare scoraggiante
  • Nei primi anni della carriera: è vero, i giovani adulti, in particolare quelli tra i 20 e i 30 anni, tendono a cambiare lavoro più frequentemente rispetto alla gente più grande. Tuttavia, potrebbero essere in difficoltà nel trovare posizioni stabili e significative, specialmente in un mercato del lavoro altamente competitivo.

Come evitare di cambiare lavoro

Per quanto sia frequente, questa scelta comunque porta con sé inevitabilmente preoccupazione e ansia.

E allora perché non cercare di evitarlo, finché è possibile?

  • Stabilisci degli obiettivi: se è la motivazione che inizia a mancare, prova a darti degli obiettivi professionali e a impegnarti per raggiungerli. Questo potrebbe riaccendere in te la voglia di fare ciò che fai
  • Sviluppo delle competenze: investi nella formazione, acquisisci nuove conoscenze e abilità per crescere professionalmente e sentirti più gratificato dal tuo mestiere
  • Cerca feedback: chiedi feedback ai tuoi colleghi e ai superiori, questo può servirti a comprendere le aree di miglioramento e a sentirti valorizzato
  • Gestisci lo stress: un lavoro senza stress non esiste, purtroppo. Ogni professione, inevitabilmente, ti porterà ad attraversare dei periodi più emotivamente intensi rispetto ad altri. Ciò che puoi fare è cercare di gestire le emozioni negative. Fai esercizio fisico, pratica la meditazione, stabilisci il giusto equilibrio tra vita lavorativa e personale
  • Comunica le tue esigenze: il dialogo è sempre la soluzione. Parlare di ciò che non ci fa stare bene e delle proprie necessità serve a noi per stare meglio e a chi ci sta intorno per stabilire un rapporto sano e collaborativo

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Il cambiamento, se è davvero ciò che vuoi, è sempre una scelta giusta!

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