Come uscire dal burn out, se ci sei dentro e tutto ti sembra più grande di te? Non è facile, ma (per fortuna!) non è neanche impossibile.

Ogni anno circa due lavoratori su dieci a livello globale soffrono di questa sindrome che, a un certo punto della nostra vita, può metterci a dura prova.

In questo articolo ti diamo alcuni consigli per affrontarlo al meglio e superarlo.

Come uscire dal burn out: impara a riconoscerlo

Dall’inglese “burn out”, cioè “bruciarsi, esaurirsi”, con questo termine si indica una sindrome che porta a un vero e proprio stato di esaurimento emotivo, fisico e mentale.

Una sorta di stress lavorativo, caratterizzato da una serie di sintomi che, alla lunga, conducono chi ne viene colpito a non riuscire più a gestire le pressioni, il carico di mansioni e i ritmi frenetici, influendo anche negativamente sulle capacità generali in contesti di vita normale e privata.

Cause del burn out

A scatenare la sindrome del burn out sono diversi motivi, alcuni talvolta più frequenti di altri:

• Sentirsi responsabili degli insuccessi
• Cambiamenti organizzativi
• Carico di lavoro eccessivo
• Senso di insoddisfazione rispetto al proprio lavoro
• Mancato riconoscimento dei risultati raggiunti
• Aumento di responsabilità
• Perdita di interesse
• Relazioni conflittuali all’interno dell’ambiente di lavoro e competizione

Tutte queste situazioni influiscono negativamente sulla condizione psico-fisica di ciascuno di noi e ci portano ad attraversare delle fasi che sviluppano la sindrome del burn out. Dall’entusiasmo verso il proprio lavoro, carico anche di aspettative, si passa a un momento di delusione, quando ciò che avevamo idealizzato si scontra con la realtà professionale. Segue poi la frustrazione vera e propria, in cui il lavoratore si percepisce come un essere inutile e non apprezzato per poi approdare infine a una condizione di disimpegno e apatia totale.

Sintomi del burn out

Dovremmo imparare sempre, in questa circostanza e in tutte le altre, ad ascoltare il nostro corpo e a comprenderne i cambiamenti e i segnali.

La sindrome del burn out si manifesta in tantissimi modi, sta a noi riconoscerli.

• Stanchezza
• Mal di testa ricorrenti
• Tachicardia
• Disturbi gastrointestinali e del sonno
• Abbassamento delle difese immunitarie
• Stress e ansia
• Frustrazione
• Distacco emotivo
• Nervosismo
• Aggressività

Questi fattori incidono ovviamente sulla vita lavorativa e privata dell’individuo e determinano una scarsa produttività, la mancanza di voglia e, nel peggiore dei casi, la tendenza a sfogare il proprio malessere nel cibo o nell’alcool.

Come uscire dal burn out: consigli per affrontarlo

Ciò che conta innanzitutto è ripristinare un equilibrio fra vita privata e lavorativa, stabilendo degli orari di lavoro che permettano di prendersi anche del tempo per sé stessi e per coltivare le proprie passioni e gli affetti.

Gestisci lo stress

Individua le cause e non sottovalutare le avvisaglie. Qualsiasi problema piccolo, se trascurato, è destinato a divenire enorme.

Trovati uno sfogo

Lo sport è la terapia migliore.

Fare attività fisica infatti serve al corpo, ma soprattutto alla mente per scaricare e alleggerirsi dai pensieri di cui le giornate lavorative ci caricano. Coltiva una passione, un hobby e fai in modo che diventi una sana abitudine.

Chiedi aiuto

Rivolgiti a uno specialista o parlane con una persona cara o un familiare.

L’ascolto e i consigli degli altri ci aiutano a far luce sulla situazione che stiamo attraversando e ci donano una prospettiva oggettiva delle cose.

Sii paziente e costruisci un dialogo

Non aver paura di parlarne con il tuo superiore. Fagli sapere il periodo che stai attraversando e valuta con lui le soluzioni per stare meglio. L’empatia, infatti, nell’ambiente di lavoro è un aspetto fondamentale per vivere bene.

Non avere fretta, sii paziente e gestisci ogni fase del burn out. Il corpo e la mente hanno bisogno del giusto tempo per rimettersi in sesto.

Anche l’assenza di lavoro genera stress, Maccia può aiutarti

Non avere un’occupazione è un’altra condizione che, inevitabilmente, crea malessere.

Il lavoro nobilita l’uomo e non averne uno mette in seria difficoltà sotto tutti i punti di vista: economico e personale.

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