Colloquio di lavoro: come prepararsi per fare colpo
Colloquio di lavoro, basta pensarci e subito si affollano nella mente dubbi, timori e pensieri. Non preoccuparti, avere ansia in questi casi è normalissimo! Il colloquio di lavoro infatti è la fase cruciale – dopo il curriculum – per colpire i recruiter e cercare di fare sin dall’inizio una buona impressione.
A volte può bastare davvero poco: un gesto o una parola di troppo e chi abbiamo di fronte si fa presto un’idea sbagliata di noi, specie se i candidati da incontrare sono davvero tanti.
Ma non temere! Abbiamo preparato per te una mini guida per gestire al meglio le fasi del colloquio e ottenere così quel posto di lavoro che hai sempre desiderato. Noi incrociamo le dita per te!
Colloquio di lavoro: consigli utili
La lista delle cose da fare prima
Nel colloquio di lavoro giocare d’anticipo può essere una strategia vincente. Ovviamente, non potrai mai sapere prima come andrà o le domande che ti faranno, ma puoi sicuramente prepararti a tutto (o quasi!).
Innanzitutto informati sull’azienda. Sfoglia le pagine del loro sito internet, spulcia i social aziendali e, perché no, anche quelli privati dei possibili recruiter (ma senza farti scoprire, far spuntare il tuo nome nelle visualizzazioni delle stories per esempio non è l’ideale!) e cerca di saperne un po’ di più sulla realtà lavorativa e sulle persone che incontrerai.
Prepara un discorso. Quasi tutti i colloqui iniziano sempre con la richiesta fatidica: “ci parli di lei!”.
Ecco, parla di te senza improvvisare. Sapere prima cosa dire ti aiuterà sicuramente a rilassarti e ad articolare al meglio la tua presentazione, senza tralasciare nulla.
Visualizza i luoghi e il tragitto da fare e organizzati per arrivare almeno una decina di minuti in anticipo, non di più, all’appuntamento. La puntualità, infatti, è il tuo primo biglietto da visita nonché sinonimo di rispetto e serietà.
Scegli bene il look
È brutto da ammettere e ci pesa parecchio doverlo fare, ma in alcuni casi purtroppo l’abito fa il monaco e il colloquio di lavoro potrebbe essere uno di questi.
Scegliere cosa indossare talvolta può essere importante tanto quanto scegliere le frasi da dire o da evitare.
La parola d’ordine è “sobrietà”. No agli eccessi, ai colori sgargianti, agli accessori vistosi e chi più ne ha più ne metta.
Valuta intanto il contesto, il tipo di azienda e il ruolo per cui ti presenti e adatta a questi elementi il tuo look.
Per tagliare la testa al toro, comunque, prediligi uno stile classico e formale, ma non troppo. Assicurati di essere impeccabile, capelli sistemati, mani curate e barba e baffi in ordine.
E se all’ultimo un bottone dovesse staccarsi o il caffè della macchinetta rovesciarsi sulla camicia, pazienza, è il bello della diretta e fa parte anche questo del gioco.
Colloquio di lavoro: l’importanza della comunicazione non verbale
La comunicazione non verbale è tutto ciò che ci rappresenta senza dover per forza parlare. Sono quei movimenti e quelle espressioni che talvolta dicono più di tante parole e gestirli non è sempre facile. Sorgono spontanei, sono naturali e istintivi e spesso finiscono tra gli aspetti maggiormente osservati e valutati dai recruiter per determinare positivamente o negativamente l’esito del tuo colloquio di lavoro.
Vediamo quali potrebbero essere:
- Stretta di mano: stringere la mano a qualcuno aiuta a stabilire una connessione iniziale fra due persone, facilitando la comunicazione e la fiducia e dimostrando un carattere e un atteggiamento più o meno sicuri. Dunque, dai una stretta di mano forte e decisa, che duri qualche secondo appena e che sia preferibilmente accompagnata da un sorriso. No alla stretta di mano a due mani, è tipica di chi vuole trasmettere molta fiducia o dimostrare tanto affetto e non è questo il caso;
- Siediti dopo: lascia che il tuo “esaminatore” (è una parola brutta, lo sappiamo!) si sieda sempre per primo. Aspettare vuol dire rispettare il ruolo di chi si ha di fronte. Se invece nell’attesa di sei già seduto, alzati al suo arrivo;
- Rilassati: non gesticolare eccessivamente, non giocare con le mani, non muovere nervosamente i piedi e non incrociare le gambe e le braccia. Tutti questi aspetti, infatti, trasmettono la tua insicurezza, la tua ansia e il tuo atteggiamento di chiusura nei confronti dell’interlocutore. Assumi una posizione che sia il più naturale possibile: appoggia la schiena alla sedia, le braccia lungo il corpo e le gambe parallele. In ultimo non abbassare lo sguardo, ma mantieni sempre il contatto visivo;
- La naturalezza vince sempre: prediligi la spontaneità e non gli atteggiamenti costruiti, impostati e finti. È vero, il recruiter non ti conosce, ma tutto ciò che è artefatto si scopre presto comunque.
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